Introduzione
L’acqua rappresenta il settore con la maggiore copertura a livello normativo. La direttiva quadro sulle acque definisce un approccio comune a livello europeo per la gestione e la salvaguardia di tale bene. La direttiva stabilisce gli obiettivi per le condizioni dell’acqua in Europa, comprendendo acque sotterranee, superficiali e marino-costiere\cite{Kallis_2001}.
L’obiettivo per la normativa è il raggiungimento dello stato “buono” sia chimico che ecologico entro il 21 dicembre 2015 e conseguentemente il mantenimento di tale stato, per i fiumi che non dovessero verificare lo stato sopra citato, l’obiettivo è quello di evitare ulteriori deterioramenti\cite{Naddeo_2007}.
Lo strumento principale utilizzato è la suddivisione in bacini idrografici del territorio, che attraverso l’ente denominato Autorità di bacino monitorerà l’andamento dei parametri dei fiumi all’interno del bacino di competenza\cite{Naddeo_2021}.
Per uniformare l’azione sono redatti a livello di aree territoriali specifiche dei piani di gestione con valenza sessennale, il primo redatto nel 2010, con lo scopo di attuare un’azione comune in materia di acque.
Con il Decreto Legislativo n.152/2006 ed in particolare l’art.64 l’Italia è suddivisa in 8 distretti idrografici e prevede per ogni distretto la redazione di un piano di gestione, attribuendone la competenza all’Autorità di distretto idrografico\cite{Corpuz_2021}.