Alla luce di quanto detto, con l'emanazione del Decreto Legge 10 dicembre 2013, n.136, il Governo ha ritenuto necessario che fossero svolte delle indagini tecniche e delle analisi specifiche sui terreni della Regione Campania destinati all'agricoltura al fine di valutare la possibile contaminazione.
Per l'attuazione di quanto previsto in questo decreto, è stato istituito un apposito Gruppo di Lavoro formato da Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione e l'Agricoltura (CRA), Istituto Superiore di Sanità (ISS), Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania (ARPAC) e Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA); tali enti, oltre ad individuare i territori, ricadenti in 57 comuni, da sottoporre urgentemente ad analisi, hanno definito un Modello Scientifico utilizzato per la classificazione dei terreni agricoli, finalizzata a garantire la qualità delle produzioni agroalimentari a tutela della salute umana ( Direttiva Ministeriale 23/12/2013).
Il modello si compone di sette fasi:
- Individuazione dei siti ed integrazione geografica
- Individuazione degli inquinanti indice
- Definizione delle relazioni acqua-suolo-pianta-animale-catena alimentare
- Costruzione di un indice per l'individuazione delle classi di rischio per la salute umana, animale e di un indice di rischio dei siti di gestione/abbandono dei rifiuti
- Proposta di classificazione dei terreni ai fini dell'uso agricolo
- Definizione degli interventi di risanamento
- Verifica e controllo
Combinando i dati disponibili sui suoli agricoli con ortofoto multi-temporali, è stato possibile suddividere i diversi siti in esame in 5 livelli di rischio potenziale: