L’analisi dei potenziali impatti relativi alla componente “radiazioni non ionizzanti” è stata svolta analizzando lo stato attuale dell’ambiente indagando sull’eventuale presenza di sorgenti (come cabine elettriche, antenne di radioassistenza e telecomunicazione), viene verificata la possibilità di generare nuove sorgenti sia durante le lavorazioni sia in fase di esercizio.
- Per quanto concerne la stima degli impatti per la tutela dei lavoratori si fa riferimento alle linee guida ICNIRP che prevedono un limite massimodi 500 μT per il campo magnetico per frequenze pari a 50Hz.
In particolare, con riferimento alla EN 50499, rispetta senz’altro i limiti di esposizione la “Rete di distribuzione dell’energia elettrica a 50 Hz nei luoghi di lavorO” relativamente a:
Campo magnetico
Ogni installazione elettrica con una intensità di corrente di fase ≤ 100 A;
- Ogni singolo circuito all’interno di una installazione con una intensità di corrente di fase ≤100A;
- Tutti i componenti delle reti che soddisfano i criteri di cui sopra sono conformi (inclusi conduttori, interruttori, trasformatori);
- qualsiasi conduttore nudo aereo di qualsiasi voltaggio.
Campo elettrico
- Qualsiasi circuito in cavo sotterraneo o isolato, indipendentemente dal voltaggio;
- Qualsiasi circuito nudo aereo fino a 100 kV, o linea aerea fino a 125 kV, sovrastante il luogo di lavoro, o a qualsiasi tensione nel cavo di lavoro interni.
Lo stato attuale dell’ambiente con riferimento alle radiazioni non ionizzanti è stato caratterizzato sulla base dei valori forniti da Arpa Puglia e delle principali sorgenti di campi elettromagnetici (CEM) presenti all’interno dell’area di intervento.
Sono individuate le stazioni di monitoraggio di campi elettromagnetici a radiofrequenza, le misure puntuali non legate al rilascio di pareri post-attivazione e le misure puntuali per il rilascio di pareri post-attivazione per impianti di trasmissione radio-televisiva nell’intorno dell’area di intervento.