L'uso del telefono cellulare è entrato a far parte della categoria dell'Organizzazione mondiale della sanità di "potenzialmente cancerogeno per l'uomo". Un comitato di esperti riunito dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), ha annunciato che non si può escludere la possibilità che un uso intenso dei telefoni cellulari possa aumentare il rischio di cancro al cervello. D’altro canto, l'ente di beneficenza Cancer Research UK ha risposto alle conclusioni del comitato sottolineando che gli studi pubblicati non evidenziano l’aumento dell'incidenza del cancro al cervello da quando l'uso del telefono cellulare è diventato comune negli ultmi 15 anni circa\cite{Abbott_2011}. Dunque, ad oggi non vi sono evidenze scientifiche al riguardo, ma è un dato di fatto che le radiazioni non ionizzanti sono correlate a molte patologie.  
Rilevate dunque le possibili criticità dovute all'esposizione da parte della popolazione a questi tipi di radiazione ,pertanto la l'ubicazione della centrale da costruire spetta ai decisori nazionali o locali. Per la definizione di un programma di rigenerazione urbana, la Pubblica Amministrazione è tenuta a selezionare l'insieme di progetti in grado di perseguire al meglio gli obiettivi ricercati, nel rispetto dei requisiti e dei vincoli impiantistici. Risulta dunque necessario analizzare il quadro normativo nazionale ed europeo.\cite{Scannapieco_2014} \cite{Scannapieco_2014}\cite{Nestic__2020}
Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti è in vigore a livello europeo la direttiva 2013/59/Euratom che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.  
Recepita questa direttiva è stata poi emanato dal parlamento italiano il D.lgs. 31 /07/2020 n°101 che attua la direttiva europea del 2013.  
Invece per le radiazioni non ionizzanti è in vigore la direttiva europea 2004/40/CE in materia di prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori e ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).  
In ambito nazionale invece è stata emanata la Legge quadro 36/01, sulla raccomandazione del consiglio europeo 12//07/1999, che legifera sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e prevede:
Per i campi elettromagnetici ad alta frequenza è invece in vigore il DPCM 08/07/2003 che fissa i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz