Allo stato di fatto, presso la struttura sono presenti sia sorgenti a bassa frequenza (cabine elettriche MT, quadri elettrici) sia sorgenti che emettono nel campo delle radiofrequenze costituite da antenne per trasmissioni radio utilizzate per le comunicazioni aeroportuali e per il controllo della navigazione e del traffico aereo. In riferimento alle sorgenti posizionate all’interno degli edifici, si può affermare che le implicazioni in termini di inquinamento elettromagnetico non sono oggetto del presente studio poiché relative al contesto indoor. In fase di esecuzione delle opere non vi saranno problemi per il fatto che tensioni e correnti in gioco saranno estremamente basse (alimentazione di piccole utenze elettriche di cantiere) e per il fatto che per i lavoratori il limite normativo è molto alto. Per quanto riguarda le reti di distribuzione in media e bassa tensione, trattandosi di tratti stradali interrati, sarà sicuramente riscontrata l’assenza di persone entro le aree potenzialmente pericolose per più di quattro ore al giorno. Tali aree, inoltre, non si estenderanno per più di qualche metro dalle cabine di trasformazione. Può essere consigliabile l’apposizione di cartelli monitori con indicazione della presenza di condutture in tensione e dei possibili rischi associati.In ogni caso, valutazione dei rischi derivanti da esposizione a campi elettromagnetici sarà ripetuta con periodicità almeno quadriennale come previsto dall’articolo 181 comma 2 del D.Lgs. 81/08, nonché aggiornata in caso di significative modifiche impiantistico-organizzative o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne dimostrino la necessità”.
Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti, vista l’assenza di opere di progetto e di lavorazioni che possano portare a produrne, non si ritiene necessario prevedere monitoraggi. L’attività di controllo delle radiazioni non ionizzanti è finalizzata sia a garantire che l’impatto ambientale delle sorgenti (elettrodotti, impianti di telecomunicazione, ecc.) sia compatibile con quanto previsto dalla normativa, sia a verificare complessivamente lo "stato" dell’ambiente rispetto all’inquinamento elettromagnetico. Allo stato attuale si ritiene che gli interventi previsti non alterino in maniera sostanziale la situazione presente.  

Conclusioni

Per entrambi le “componenti” lo studio si è soffermato sull’analisi dello stato attuale a partire da dati disponibili in rete (in particolare rilievi di ARPA Puglia), da rilievi effettuati all’interno del sedime aeroportuale nell’ambito dell’analisi del rischio dell’esposizione dei lavoratori a radiazioni elettromagnetiche e dalla individuazione delle potenziali sorgenti attualmente presenti nell’area di intervento. Sono state quindi analizzati gli interventi previsti dal PSA individuando le possibili sorgenti introdotte in fase di cantiere e in fase di esercizio.